giovedì 13 settembre 2007

Il 'Concerto per David' (ascolta 'Couldn't Stand the Weather' Live al Prometeo)



Quella è stata un'epoca di concerti in locali piccoli e grandi, piazze, risoranti, alberghi e castelli! Il 13 Maggio 1991 (spero di non sbagliarmi) in occasione dell’inaugurazione del volo Milano-Chicago dell’American Airlines, ci esibimmo presso l’Hotel Gallia, uno dei più prestigiosi alberghi meneghini. Oppure, per la festa europea della Singapore Airlines, dove suonammo nella sala principale del castello di Nerola, tra armature e spade medievali.
Ma tra tanti concerti quello che forse è rimasto nella storia di quell’inizio folgorante degli anni novanta fu quello che il 'Prometeo' ospitò ed organizzò con la collaborazione del ‘Jake & Elwood’, del ‘
Big Mama’ e de ‘L’Esperimento’ per David Brill. Purtroppo il motivo di questa ‘comunione d’intenti’ non era allegra, tutt’altro: Mick Brill, il già citato bassista dei Mad Dogs aveva perso inopinatamente il suo unico figlio, il diciottenne David, in un incidente d’auto e volevamo dimostrargli tutto il nostro affetto e dargli un aiuto economico. Così furono contattati i gruppi più in voga del momento e fu preparato questo maxi concerto al Prometeo. All’esibizione aderirono i ‘Bridge’ (con il grande Mario Schilirò alla chitarra che di lì a poco andò a suonare con Zucchero), gli ‘Io vorrei la pelle nera’ (con Giorgia nelle vesti di Aretha Franklin), i ‘Lavori in Corso’, ovviamente, i ‘Mad Dogs’ e ‘Onepercent’ (spero non aver dimenticato nessuno). L’evento raccoglieva la ‘non plus ultra’ del Rock-Blues che il mercato romano era in grado di esprimere in quel momento. Inutile dire che la riuscita artistica fu pari a quella di pubblico. Il locale era strapieno (più di mille persone) ed i più c’era tanta gente fuori che voleva entrare. Appasionati di musica, amici di Mick, amici di amici, amici di amici di amici… . La serata cominciò presto, vista la durata prevista, e furono i Bridge a rompere il ghiaccio. Doug, il cantante di Liverpool e amico d'infanzia di Ringo Starr, attaccò e magicamente entrammo tutti in uno stato di coinvolgimento totale. Di colpo erano dimenticate le accordature della chitarre, o il mal di gola, o il sound check fatto in fretta… Era cominciato un evento che sarebbe rimasto nella memoria di tutti quelli che ne parteciparono (pubblico, musicisti, tecnici….) e forse anche di chi non potè assistervi.
Quando fu il nostro turno suonammo con tutta la rabbia e l’energia che avevamo in corpo. Peccato che il mio amplificatore saltò e mi arrangiai con una soluzione d’emergenza attaccandomi all’ampli di Dave Sumner dei Mad Dogs. Partimmo sparati con ‘Hard to handle’ di Otis Redding e chiudemmo la mini esibizione (quattro canzoni in tutto) con l’immancabile ‘Little Wing’ in versione leggermente accorciata (visto che la nostra abituale durava superava i 10 minuti…).
Ricordo Mick alla fine del concerto in lacrime per la commozione quando gli fu consegnata la busta con il ricavato della serata.

Nelle foto Adri e Umberto durante un concerto al Prometeo

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